venerdì 15 gennaio 2010

Dire sempre ciò che si pensa

Pensavo di aver perso l'autobus delle 20.30. Ero disperato e deciso a correre a piedi alla prossima fermata.
C'era solo un ragazzetto seduto sulla panchina difronte: era tutto incappucciato per il freddo e tremava nonostante il giubbotto piuma d'oca con cappuccio e sciarpa.
Guardai meglio e mi accorsi che aveva i jeans strappati in maniera eccessiva,tanto che entrambe le ginocchia uscivano fuori e, attraverso uno strappo, si notava chiaramente un calzino di spugna bianco.
Rimasi perplesso. Lo fissai e lui se ne accorse.
Già che avevamo incrociato lo sguardo gli chiesi se avesse visto passare il 23, ma lui non mi rispose.
Dopo un pò... si tolse le cuffie.
"Scusa è già passato il 23?"
Alzando involontariamente la voce, mi rispose: "Non te sento, avevo le cuffie a manetta".
Lo guardai per tre secondi in faccia. Mi sembrava un ragazzetto demente per il solo fatto che teneva le cuffie ad un volume talmente alto da non sentire più niente dopo averle tolte.
Stavo sprecando secondi preziosissimi. Mi vedevo già dentro un taxi. Per fortuna però l'autobus arrivo in quell'istante.
Salendo mi resi conto che ancora il ragazzetto mi guardava.
Abbassai il finestrino e gli urlai "Che cazzo ti metti i jeans strappati se fa un freddo della
madonna?"
E poi, ancora forte del fatto che non mi sentisse aggiunsi "Minchione!"

Mi sono sentito un eroe, un paladino della giustizia! Ho detto quello che pensavo.
Mi sono rivolto ad un ragazzetto fashion victim, mezzo sordo,barricandomi dentro l'autobus già in movimento...ma questi sono dettagli insignificanti.



2 commenti:

Maya ha detto...

Ma dove sta la soddisfazione di rivendicare un pezzo di sè stessi urlando in faccia a chi non potrà mai capire? Anche se in circostanze diverse, io ho scoperto che è troppo frustrante parlare ad un muro. Preferisco parlare a chi ha un minimo di orecchie... ed evitare scontri di cui alla fine rimane solo la pura voglia di prevaricazione reciproca...
25 anni dunque. Non che voglia necessariamente dire qualcosa, ma a me fare le scale cronologiche piace. Questo non implica mai niente dal punto di vista personale. Mie [piccole] manie.

Anonimo ha detto...

grande :)
ogni tanto dire ciò che si pensa fa davvero provare un senso di libertà immenso!!
grazie di essere passato nel mio blog (tra parentesi: per sbaglio non ho accettato il commento che mi hai lasciato...sorry :( errore di distrazione)...
cmq piacere di averti "conosciuto" ;)

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