venerdì 23 settembre 2016

Ci sono ancora

lasciatemi un commento se ci siete anche voi

domenica 27 ottobre 2013

Sei sempre quello che non vuoi

E' come ascoltare una canzone dei Thirty second to mars a palla. E precisamente questa canzone



Mi guardo allo specchio e vedo un accumulo di ossa. Ma quello che voglio ignorare è lo sguardo che no ha più luce. Il mio sguardo. Il mio pensiero, dagli angoli troppo profondi, in cui puoi perderti. Meglio andare dritti, dritti per la propria strada. Dritti, fino alla morte.

No, questa non è un'incitazione a non mangiare. Questa è solo una mia idea di vita. Seppur triste, è la mia personalissima visione of my life.

Se le lacrime avessero un peso, adesso io peserei ancora di meno.
Lasciarsi andare significa non tenere niente dentro di se. Io dentro o un mondo.
Il mio mondo. Fuori c'è un incubo che è iniziato per gioco. E questo non è un bel gioco. Per questo non durerà poco.

Rullo di tamburi. Guardati mostro.
Sorridi se trovi la forza.
Alza i muscoli delle guance e scopri quelle curve. Quello si chiama "sorriso".















Puoi solo guardare avanti. E avanti avrai sempre quello che non ti lasci alle spalle. Le spalle secche. Sei incapace di ignorare il giudizio della gente. Per questo la odi.
Odi la gente, anche quella che probabilmente ignora la tua esistenza.
Odi te stesso.
Odi la tua coscienza che quotidianamente ti ricorda chi sei.
Perchè sei sempre quello che non vuoi.

Ti piaci sempre meno. Cammini a stento ormai.
E dove pensi di poter arrivare. Di questo passo Anoressico, morirai.

Parli, sussurri, a volte mormori qualcosa.
Dialoghi con la tua parte più nascosta. Quella parte che ti affascina e tormenta nello stesso modo.
Ti circondi di male. Di orrore. Di storie tristi.
Provi qualcosa? No. Tu non provi più niente.

Il piacere.
Cos'è per te il piacere, Anoressico? Ti ricordi l'ultima volta che sei stato felice?
No, tu non te lo ricordi.
E se provi a scorrere indietro con la mente ti ritrovi a farei conti con altri ricordi.
E allora ricominci. Ricomincia la rabbia.
Perchè ormai è solo la rabbia che ti nutre.



mercoledì 2 ottobre 2013

Sono anoressico per scelta e vi spiego il perchè


TONNO RADIOATTIVO - Non nascondo la mia ansia nell'apprendere notizie del tipo: "Tonno radioattivo commercializzato dalla Coop".
Qualche giorno fa in Italia si è creato un vero e proprio allarme (pare) immotivato sulla commercializzazione da parte della grande distribuzione di tonno provenienti dalle acque contaminate giapponesi. 
Diversi articoli sul web invitavano a fare attenzione alla scritta sull'etichetta che indica il luogo in cui è stato pescato il pesce: "FAO 61", ad esempio è l'area in cui si sono riversate le acque tossiche della centrale nucleare di Fukushima. 

Articoli, post e centinaia di commenti per tranquillizzare i consumatori e ribadire la stessa cosa: la maggior parte del tonno inscatolato e commercializzato in Italia è stato pescato nella zona FAO 71. Quindi non radioattivo. 

Ma questa cosa non mi convince per niente perchè i tonni migrano anche 5000 km, viaggiano a 115 km orari. Il confine della zona FAO 71 dalla FAO 61 dista SOLO 400 km dal giappone. Basti pensare al fatto che i tonni radioattivi sono stati pescati anche in California (e qui c'è la conferma di quello che dico).


LA CARNE CHE UCCIDE - Un tizio disse: Mangia la carne che diventerai forte come un toro. Contiene ferro e proteine.
Questo tizio ignora il fatto che il toro è erbivoro.

Prima l'avvertimento era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare la carne. 
Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue, ma oggi è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che possono offrire le bistecche. 
Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali. L'origine di tutte le malattie giace nella putrefazione alimentare, disse Metchnikoff. Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi. 
Molti studi sperimentali hanno indicato che mangiare carne causa la nefrite cronica. Il professor Newburg, dell'università dei Michigan, ha dichiarato che una piccola porzione di proteine della carne, come il 20%, porta ad un logoramento dei reni.  Le esigenze dell'ultima guerra sono servite a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie. Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dei l'alimentazione sparirono quasi completamente. 
In sostanza:  la carne ha effetti disastrosi sul corpo umano. Effetti che non si materializzano a breve termine, ma negli anni. Più il corpo, col passare del tempo, viene impegnato nell'eliminazione delle scorie tossiche di una alimentazione carnea, meno energia avrà a disposizione per respingere gli attacchi esterni e sarà quindi più esposto alle malattie. 

MA SE QUESTO NON FOSSE SUFFICIENTE, PROVATE A DARE UN'OCCHIATA A QUESTI DOCUMENTATI CASI DI CRONACA CHE SCORAGGEREBBERO CHIUNQUE DAL MANGIARE CARNE:

- Report - Un oncologo vi dice cosa non mangiare: 


La carne non è altro che il cadavere di un essere che era metabolicamente attivo. Qui i problemi che ne derivano
- Carne avvelenata, sappiamo cosa mangiamo?
- Farmaci e sostanze tossiche presenti negli animali da allevamento
- Maggio 2011: Torino, carne tossica. 20 vittime 
- Febbraio 2013: Scandalo Ue, carne tossica rumena nei supermercati europei 

TO BE CONTINUED .... 



martedì 23 luglio 2013

Se il passato è ancora presente

Ciao, eccomi! Non so quanti leggeranno quello che sto per scrivere, forse molti di voi non hanno più l'abitudine di passare di qui. Come darvi torto? Ultimamente ho cercato di dimenticare questo blog, senza cancellarlo. Non l'ho aggiornato più. L'ho soffocato, cercando di dimenticarlo.
Un pò come gli scatoloni che butti in soffitta. Dimentichi quello che ci hai messo dentro, ma non hai il coraggio di buttarli.


Non ho riletto quello che ho scritto e non saprei spiegare bene il perchè. Forse per non ricordare chi ero e non dover fare i conti con me stesso, con il mio passato, il mio presente e tutto quello che c'è stato nel mezzo.

In questo periodo, interminabile per me, molti mi hanno invogliato a scrivere, raccontare il mio dramma, il mio incubo nascosto quotidianamente dietro un sorriso OralB.
Ma ho sempre scelto di non pensarci. Di attendere che il tempo scorra piano. Lasciando segni che magari avrei visto solo io. Avrei sentito il dolore dei miei segreti e lo avrei sopportato in silenzio, tenendo dentro tutto. Contenendo più di quanto le leggi della fisica consentano.

La fisica non si può ignorare però.
Ho dovuto accettare che il tempo, mio malgrado, non scorre lento. Ma vola, il tempo vola.
Ho dovuto prendere atto che la mia coscienza non è infinita. Ha un limite. Puoi volare dall'altra parte del mondo, ma porti sempre dentro un peso, sempre più pesante.

Così ho scoperto che le mie giornate scorrevano veloci ed io mi ritrovavo quotidianamente a vagare. Vagavo senza meta, senza un perchè...
Nessuno mi chiedeva "dove stai andando", "che stai facendo".
Miracolosamente, inspiegabilmente, quando vorresti che qualcuno ti stesse vicino, anche uno sconosciuto che incontri casualmente alla fermata del bus, tutti si fanno i cazzi suoi. Il mondo perfetto. Una società perfetta. Un pianoforte che non sbaglia una nota. E quel pianoforte lo suono io, ad occhi chiusi, seduto mentre vago con la mente.

Ho pianto, lo confesso.
Ho avuto momenti di grande sconforto. La rabbia che mi porto dentro da anni, non mi ha abbandonato. Quella sì, è sempre stata al mio fianco. Lottava con la mia coscienza. Continuamente.

Il risultato di queste lotte, di queste infinite seghe mentali, di ansie e frustrazioni, cose non dette, è stato quello di ritornare qui. Fare ordine. Almeno, provare a fare ordine.

Così eccomi! Non so quello che ero e non so quello che sono.
Sono il risultato dei conti che avrò fatto con il mio passato.
O forse il tempo che ci avrò messo per rimuoverlo dalla mia mente.
Qual è la cosa giusta da fare?

venerdì 30 novembre 2012

Il senso della vita per un anoressico: dubbi e perplessità

Non possiamo fermare il tempo. Questo è un dato di fatto. A volte vorrei stringerlo forte tra le mie mani e sentirmi padrone del mondo per sempre. Ma questo non è possibile. Sono solo una foglia che da un grande albero si è staccata e nessuno sa quanto ci metterà a toccare il fondo. 

Le foglie possono pur sempre volare. O possono pure volare per sempre. 
Il cammino, il volo, quel tempo che intercorre tra il momento esatto in cui la foglia si stacca dall'albero e il momento esatto in cui tocca il suolo o il mare, tutto quello è il momento giusto per fare quello che ci pare. 

La vita è quel momento. Ci siamo staccati da un albero e stiamo volando giorno dopo giorno, turbati da forze che nemmeno vediamo ma scuotono le nostre anime e ci tormentano. Il nostro destino è imprevedibile. Come una foglia non può prevedere dove il vento la farà arrivare. 

Ma allora siamo padroni della nostra vita? O siamo solo foglie destinate a seccarsi in volo? 

mercoledì 7 novembre 2012

Perchè un ragazzo anoressico ha molti rapporti sessuali?

L''ipersessualità o dipendenza sessuale o sex addiction è un disturbo psicologico e comportamentale nel quale il soggetto sperimenta una necessità patologica ossessiva di avere rapporti sessuali o comunque di pensare al sesso, ed ha quindi una dipendenza dall'attività sessuale.

Credo che questa dipendenza vada a braccetto con i disordini alimentari e che spesso il sesso sia un diversivo per non pensare al cibo. Una sorta di compensazione che inganna il cervello e che di certo non lo fa pensare ad un bel piatto di qualsivoglia alimento. Quando hai fame prova a pensare al sesso (nella forma che più ti aggrada). 
Il rischio è quello di diventare ninfomani. Ed io credo di esserci vicino. 

Questo è quello che mi succede e che preferisco condividere con voi, miei cari lettori allo sbando, che non avete niente di meglio da fare che leggere le mie assurde e incomprensibili teorie. 


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